A Saint-Jean-de-Maurienne dal 14 giugno è in funzione la nuova stazione per i viaggiatori. Il nuovo hub transitorio, realizzato da SNCF Réseaux in convezione con TELT, sostituisce la vecchia stazione nel periodo dei lavori per la connessione delle linee ferroviarie esistenti con il nuovo tunnel di base della Torino-Lione e sarà poi trasformata nella stazione internazionale definitiva. L’inaugurazione del nuovo polo è in programma l’11 luglio.
Prima dell’apertura, nel corso del mese di maggio, con un intervento di 96 ore è stato realizzato il cunicolo tecnico sotto il piano binari della stazione necessario per ospitare cavi e impianti.
Procedono i lavori sui cinque fronti di scavo attivi della sezione transfrontaliera
IN FRANCIA
A Saint-Julien-Montdenis, dove è stato realizzato il portale di ingresso del tunnel di base e si avvierà lo scavo del tratto della galleria verso Saint-Martin-la-Porte, è in corso il ribasso della berlinese d’imbocco del tunnel di base, mentre continua il consolidamento del terreno nel punto dove sarà scavato il tunnel di base. Il terreno naturale nel tratto in cui passeranno le due canne della galleria, infatti, è composto da materiali eterogenei e friabili che non consentono di scavare in sicurezza. Per consolidare il terreno viene utilizzata la tecnica del jet grouting che consiste nell’iniettare a pressione nel suolo un calcestruzzo particolare che indurendosi rende il terreno più stabile e sicuro da scavare. La stessa tecnica è utilizza nell’area del cantiere per i pozzi di ventilazione del tunnel di base ad Avrieux.
Procedendo verso l’Italia, a Saint-Martin-la-Porte, dopo il termine dello scavo dei 10,5 km di tunnel di base, avanzano le operazioni di consolidamento con il calcestruzzo della galleria scavata che andranno avanti per tutta l’estate.
Sulla piattaforma di La Praz invece, mentre si sta completando l’installazione del nuovo cantiere, prosegue lo scavo delle nicchie lungo la discenderia esistente necessarie per l’interscambio dei mezzi di lavoro. Al 30 giugno era stata completata la realizzazione della quinta nicchia.
Al cantiere per i pozzi di ventilazione a Villarodin-Bourget/Modane e Avrieux, la realizzazione della galleria di ventilazione verso sud ha superato il 50%, e alla fine di maggio sono iniziati gli scavi con l’esplosivo per l’allargamento della galleria pilota, necessaria per realizzare la caverna al piede dei pozzi, da dove sarà portato fuori il materiale estratto durante le perforazioni con la fresa. Scavati inoltre i primi 12 metri della testa del pozzo di aspirazione fumi di uno dei binari del sito di sicurezza di Modane. Procedono gli scavi anche sul fronte della grande caverna tecnica trasversale, che ospiterà gli impianti per il funzionamento della ferrovia.
IN ITALIA
Lato Italia nel cantiere di Chiomonte, avanza lo scavo delle nicchie di interscambio per i mezzi di cantiere all’interno della galleria della Maddalena. Per permettere un più agevole incrocio dei mezzi al lavoro al centro del cunicolo, sono state momentaneamente rimandate quattro nicchie ed è iniziata la realizzazione della dodicesima nicchia, ad un chilometro e mezzo dalla precedente.
Parallelamente nella Piana di Susa si sta completando la realizzazione della rete di piezometri necessari al monitoraggio ambientale della acque sotterranee, a partire dalla fase ante-operam e poi per tutta la durata dei cantieri e post-operam, come previsto dalla normativa italiana a tutela delle aree in cui insistono dei cantieri.
Il piezometro è un piccolo pozzo, di circa 10 cm di diametro, che consente di misurare la profondità della falda e prelevare campioni di acqua per monitorarne la qualità. I punti individuati per posizionare i piezometri sono stati approvati dagli enti di controllo e tutti i proprietari dei terreni, sia pubblici che privati, sono stati preventivamente avvisati. I dati ricavati dai monitoraggi vengono condivisi con Arpa Piemonte in tempo reale e restano poi a disposizione del territorio diventando così patrimonio comune, integrando e aumentando la conoscenza a disposizione degli Enti locali. Gli ultimi dati disponibili di questo genere, infatti, hanno oltre 20 anni e non permettono di avere una fotografia realistica dello stato delle acque nel sottosuolo.