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Moureaux_hk_tunnelier_octobre23
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La seconda fresa di TELT entra in scena!

Presentata venerdì 6 ottobre la seconda delle sette TBM che scaveranno il tunnel di base della Torino-Lione. La fresa, gemella di quella collaudata a luglio, è stata consegnata nello stabilimento Herrenknecht in Germania al raggruppamento italo-francese CO 6-7.
Questa serie di sette frese va ad aggiungersi alle prime due (Gea e Federica), che hanno scavato le prime gallerie.
Anche questa TBM misura 180 metri di lunghezza e ha un diametro di 10,4 metri, e sarà utilizzata per scavare i 9 km della canna nord, affiancando il lavoro già completato della talpa Federica sulla canna sud, tra Saint-Martin-La-Porte e La Praz. La TBM consegnata a luglio invece, scaverà una delle due canne del tunnel tra La Praz e Modane.
Si tratta di un importante traguardo per il completamento delle due canne lunghe 57,5 km del tunnel di base del Moncenisio, l’opera principale della nuova linea ferroviaria merci e passeggeri.
Il raggruppamento CO 6-7 – composto da VINCI Construction Grands Projets (mandataria), Webuild, Dodin Campenon Bernard e Campenon Bernard Centre Est – ha collaudato la seconda TBM. Alla cerimonia hanno partecipato anche i dirigenti del committente TELT, il raggruppamento progettuale SETEC / Systra / Italferr e PINI group, tutti coinvolti nella realizzazione della Torino-Lione.
Questo passo segna anche un importante obiettivo raggiunto negli accordi di finanziamento tra Francia, Italia e Unione Europea, a dimostrazione del costante impegno degli stakeholder della Torino-Lione.

La TBM

Analogamente al modello presentato a luglio, questa nuova fresa ha una potenza di 8.100 kilowatt, pesa 2.300 tonnellate ed è dotata di 61 cutter per frantumare la roccia. Si tratta di una vera e propria fabbrica viaggiante che comprende dieci rimorchi che trasportano la roccia estratta in superficie su un nastro trasportatore.
Nei prossimi mesi, questa seconda TBM sarà smontata e trasportata dallo stabilimento Herrenknecht alla piattaforma di Saint-Martin-la-Porte da circa 120 mezzi pesanti, di cui una ventina di convogli speciali, dove sarà riassemblata per poi scavare in direzione Italia.

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