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Una guida al vocabolario essenziale del progetto Torino-Lione: espressioni legate all’ingegneria, nomi e acronimi degli enti pubblici coinvolti e disposizioni amministrative straordinarie. Ogni parola chiave introduce un argomento da approfondire per comprendere meglio il progetto e le sue implicazioni.
È l’acronimo di Agence de Financement des Infrastructures de Transport de France, ente dell’amministrazione pubblica francese la cui mission è finanziare progetti di trasporto nazionali. Per la sezione transfrontaliera della Torino-Lione stanzia i fondi annualmente, secondo la legge francese.
È una struttura tipo container che svolge un ruolo fondamentale per la sicurezza del cantiere in sotterraneo: accogliere le persone in situazione di pericolo in galleria, in particolare nell’impossibilità di raggiungere l’esterno. Posizionata ogni 300 m della galleria in corso di scavo (anche sulla fresa), è allestita con bombole di ossigeno e strumenti di segnalazione, ha una capacità massima di 18 persone.
Il tunnel di base della Torino-Lione è composto da due canne (gallerie) parallele, una per ogni senso di marcia dei treni; da qui, il termine bitubo usato in ambito tecnico.
È l’acronimo di Connecting Europe Facility, il programma settennale di finanziamento dell’Unione europea per investimenti infrastrutturali comunitari in progetti nel settore trasporti, energia e digitale che mirano a una maggiore connettività tra gli Stati membri. È questo il quadro del finanziamento europeo alla sezione transfrontaliera della Torino-Lione.
Commissione Intergovernativa italo-francese per il collegamento ferroviario Torino Lione.
Si tratta di un organismo creato dai governi francese e italiano a seguito del trattato firmato il 15 gennaio 1996 a Parigi per “la costruzione del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione”. La sua missione è quella di presiedere alle attività necessarie per la definizione, la realizzazione e la gestione del collegamento ferroviario Lione-Torino, esercitando, per conto degli Stati, dapprima funzioni di gestione, studio, approfondimento e sviluppo, poi, con l’istituzione del Promotore pubblico, di supervisione e controllo delle attività nella fase di preparazione del progetto, di esecuzione dei lavori preliminari e ora nella fase di appalto e costruzione.
È l’acronimo di Climate, Infrastructure and Environment Executive Agency, organismo della Commissione Europea per i finanziamenti alle opere della rete TEN-T, che punta a implementare l’efficienza della gestione tecnica e finanziaria dei progetti stessi.
Acronimo di Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile, organo collegiale del Governo italiano che conclude l’iter autorizzativo e dà il via libera ai finanziamenti di progetti nella lista delle “opere prioritarie” (ex Legge Obiettivo), tra cui la Torino-Lione. Ha approvato il progetto definitivo della sezione transfrontaliera e la variante di cantierizzazione.
Sono manufatti di calcestruzzo, destinati al rivestimento delle gallerie scavate con TBM. Nel caso della Torino-Lione vengono prodotti in appositi siti in cui, a partire da aggregati ricavati dello scavo della galleria stessa, i materiali di scavo idonei vengono trasformati in calcestruzzo e poi in conci. Vengono posizionati direttamente dalla fresa tramite apposite ventose.
La fabbrica dei conci è il sito industriale di produzione di moduli prefabbricati in calcestruzzo per il rivestimento del tunnel. Questi conci sono prodotti a partire dagli aggregati “buoni”, ricavati dallo stesso scavo della galleria.
È uno dei 9 assi prioritari della rete di trasporto transeuropea (TEN-T). Con percorso tra Budapest (Ungheria) e Algeciras (Spagna), si sviluppa per 3.000 km connettendo, da Est a Ovest, 7 corridoi Ue, toccando sei Paesi europei (Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Croazia ed Ungheria).
È un dispositivo eccezionale dello Stato Francese di cui gode il cantiere della Torino-Lione in Francia, a seguito della decisione del Comité Interministériel d’Aménagement et de Développement du Territoire nel dicembre 2003. Ha un duplice obiettivo: preparare ed accompagnare il cantiere prima, durante e dopo la sua realizzazione, permettendo d’integrare le imprese e i dipendenti locali ed esterni; radicare il progetto in Maurienne, in modo da coinvolgere il territorio e favorire ricadute positive.
Galleria carrabile che collega il bitubo con l’esterno. Il tunnel di base della Torino-Lione ne ha 4, una in Italia e 3 in Francia, e ha tre funzioni:
È la macchina per lo scavo meccanizzato in galleria; a scavare è la cosiddetta “testa” della fresa, che lavora attraverso cutter rotanti che erodono la montagna. Viene commissionata ad hoc a seconda del tipo di scavo da effettuare (lunghezze, roccia, etc.) e, oltre a bucare la roccia, svolge anche sondaggi geognostici in avanzamento, per verificare la composizione della montagna man mano che avanza; inoltre carica e posiziona i conci di rivestimento del tunnel, ospita le piccole “officine” di operai e artigiani.
È tradizione del lavoro in sotterraneo che la fresa venga battezzata con nomi di donna. Nel caso della Torino-Lione vengono utilizzate in totale 9 frese.
È la galleria artificiale che sarà l’entrata francese del tunnel di base. Si tratta di una “scatola” di cemento, che permette il passaggio dei treni al di sotto dell’autostrada A43 e della strada RD1006, per poi entrare nella montagna.
È uno scavo pilota che permette di analizzare in profondità il terreno e/o la montagna per conoscerne la sua composizione a livello geologico.
È il contratto tra Unione Europea, Italia e Francia che assegna e regola l’erogazione delle tranche di finanziamento comunitario alla sezione transfrontaliera della Torino-Lione. Viene sottoscritto dagli Stati nell’ambito del programma Connecting Europe Facility (CEF).
Imbocco del tunnel attraversato dai treni. Sul versante francese si trova a Saint-Julien-Montdenis, mentre su quello italiano è situato a San Giuliano di Susa.
È la linea attualmente attiva per il collegamento tra Italia e Francia e sul percorso annovera il tunnel del Frejus, 13 km di galleria a 1300 metri d’altezza, inaugurato nel 1871. Un’innovazione tecnologica importante in quel momento, con il primo scavo meccanizzato di un tunnel ferroviario che oggi non risponde più agli standard di trasporto internazionali e quindi deve essere sostituito dal tunnel di base.
È un dispositivo adibito al trasporto automatico del materiale di risulta dal fronte di scavo all’esterno, nei siti di deposito e di smistamento. È alimentato elettricamente e consente di sostituire sia in galleria, sia all’esterno i camion, con evidenti vantaggi sulla sicurezza e sull’ambiente.
Sono aree di servizio scavate ai lati della galleria della Maddalena di Chiomonte, il maggiore cantiere italiano della Torino-Lione: sono 23 nicchie (profonde 3 m e lunghe da 30 a 40 m) che hanno lo scopo di facilitare il transito e l’inversione di marcia dei veicoli di cantiere che lavorano allo scavo del tunnel di base. Il cunicolo della Maddalena, nato con finalità geognostiche, è stato così trasformato in passaggio di servizio (discenderia) e ventilazione per il tunnel di base.
I lavori definitivi per la tratta transfrontaliera della Torino-Lione si svolgono in parte in galleria, in parte all’aperto. Per opere all’aperto, si intende in particolare tutto il complesso di lavori per le stazioni internazionali, l’interconnessione ferroviaria del tunnel di base con la linea esistente e tutti i lavori nella piana di Susa in Italia (tra cui lo spostamento dell’autoporto) e di St-Jean-de Maurienne in Francia.
È un organismo voluto dalla Presidenza della Repubblica italiana dal dicembre 2006, per accompagnare l’intero percorso di definizione, condivisione e realizzazione degli interventi di adeguamento dell’Asse Ferroviario Torino-Lione. In particolare ha realizzato il percorso che ha portato alla redazione condivisa del progetto definitivo e continua la concertazione con i territori in corso d’opera con l’incarico della gestione delle ricadute sul territorio.
È un programma volto a rendere i cantieri della Torino-Lione un motore di sviluppo per l’economia dei territori interessati dalla realizzazione dell’infrastruttura. Firmato nel 2018 tra Regione Piemonte, il promotore pubblico TELT e il Commissario di Governo per la Torino-Lione, impone gli obiettivi della Démarche Grand Chantier nel quadro normativo italiano. Nell’ambito di questa iniziativa, TELT si impegna a inserire nei propri bandi di gara d’appalto una clausola sociale quale criterio di selezione delle offerte, inerente l’assunzione di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati. Vengono inoltre premiate le aziende che offrono alle maestranze soluzioni logistiche che favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale (in termini di qualità dell’aria ed acustico). È infine garantita completa informazione sui cantieri e sull’opera e totale trasparenza sulle imprese e sugli appalti.
Sono piccole gallerie di collegamento tra i due tunnel paralleli che compongono il bitubo. Servono a favorire eventuali evacuazioni di sicurezza. Nel caso del tunnel di base della Torino-Lione, sui 57,5 km ci saranno 204 rami di comunicazione, uno ogni 333 metri.
È l’insieme di infrastrutture di trasporto transeuropeo, impostato dall’Unione europea per favorire la circolazione di persone e merci. Comprende 9 Corridoi: Baltico-Adriatico, Mare del Nord-Baltico, Mediterraneo, Orientale/Mediterraneo orientale, Scandinavo-Mediterraneo, Reno-Alpi, Atlantico, Mare del Nord-Mediterraneo, Reno-Danubio. Essi collegano in orizzontale e verticale le diverse aree d’Europa in un’unica rete di trasporti integrata e multimodale: il completamento della Core Network (rete centrale) è programmato per il 2030.
Nel contesto della Torino-Lione, si parla nello specifico delle “ricadute economiche”, cioè gli effetti indiretti dell’opera a supporto dello sviluppo dell’economia. In Italia 1€ speso nella realizzazione produce una ricaduta sul PIL di 3,77 € (fonte Gruppo Clas)
È una delle modalità di scavo del tunnel della Torino-Lione. Prevede lo scavo con utilizzo di esplosivo o martellone, con successivo rivestimento in calcestruzzo, e viene utilizzato in aree con particolari caratteristiche geologiche (es. ammassi rocciosi instabili) o per i rami di collegamento tra le due canne principali del tunnel.
È una delle modalità di scavo del tunnel della Torino-Lione. Prevede l’utilizzo di una TBM.
La sezione transfrontaliera della Torino-Lione è la tratta compresa tra Susa (in Italia) e Saint-Jean-de-Maurienne (in Francia) di cui è responsabile il promotore pubblico TELT. È lunga 65 km e per l’89% è in galleria. Collega le due parti nazionali dell’intero percorso, una italiana (tra Bussoleno e il nodo di Torino) di responsabilità RFI e l’altra francese (tra Saint-Jean-de-Maurienne e Lione) di responsabilità di SNCF.
In linguaggio non tecnico, sono prelievi del terreno o roccia per verificarne la composizione e la struttura. Possono essere realizzati per la definizione del profilo geologico della montagna o anche in avanzamento, durante lo scavo, per confermare le previsioni.
È il materiale di risulta dello scavo, che viene portato fuori dalla montagna attraverso un nastro trasportatore e la cui composizione è immediatamente individuata ai fini della classificazione. Nel caso della Torino-Lione, è soggetto a diversi controlli, in particolare per verificare e selezionare i materiali che possono essere destinati a un riutilizzo, per esempio per diventare calcestruzzo o rilevati (almeno il 50%). Il materiale che non trova spazio nel progetto è comunque valorizzato ai fini di recupero ambientale di cave dismesse, o stoccato in aree di deposito individuate dal progetto. I materiali residui non idonei sono classificati come rifiuto e stoccati in discariche autorizzate.
È l’estremo della tratta transfrontaliera della Torino-Lione: in Italia la stazione è a Susa, in Francia è a Saint-Jean-de-Maurienne. Saranno due stazioni multimodali, in cui convergeranno anche i treni della linea storica, i bus e ci saranno parcheggi per cicli e motocicli.
Le stazioni saranno il nodo su cui convergeranno le soluzioni di mobilità sostenibile per il turismo estivo e invernale delle due Valli.
È l’acronimo di Treno ad Alta Velocità. Per estensione s’intendono anche le linee e le infrastrutture (tunnel e stazioni) che permettono a treni passeggeri di raggiungere in Europa la velocità di 250 km/h. Le linee AV possono ospitare ai treni merci, per questa ragione si parla anche di AC, ovvero alta capacità.
È la doppia galleria in cui passano i treni. Si dice “di base” perché viene scavato alla base della montagna, con una pendenza quasi assente (intorno al 12 per mille), per distinguerlo dalle gallerie storiche, realizzate alla fine dell’800 in cima al monte per avere tratte più corte da perforare. Nel caso della Torino-Lione, il tunnel di base passa sotto il Moncenisio, è lungo 57,5 km ed è composto da due gallerie parallele (bitubo), una per senso di marcia, in conformità con i moderni standard di sicurezza ferroviaria.
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