I siti italiani e francesi di TELT si trasformano in “cantieri parlanti” che raccontano con completezza e trasparenza la loro storia, la loro mission, il progetto generale e quello specifico, le caratteristiche tecniche e le proprie peculiarità. Una scelta per consentire alle persone di immaginare il futuro che la nuova opera porterà nelle loro vite e nel loro territorio, concepito sempre più come pezzo d’Europa proiettato verso il mondo.
Saint-Martin-La-Porte prototipo di cantiere parlante
Il cantiere di SMLP è il primo caso in cui TELT ha messo in pratica questa nuova impostazione attraverso diversi strumenti, a partire dall’allestimento delle aree: un percorso pedonale tra immagini e numeri che raccontano l’evoluzione dell’opera, le tipologie di lavorazioni, la storia, i territori e l’ambiente.
Si parte con “Welcome Europe”, un claim dalla doppia valenza che da un lato accoglie i visitatori in un cantiere “europeo”, in cui lavorano professionalità di nazionalità e lingue diverse, ferma restando l’assoluta prevalenza delle maestranze locali, dall’altro segna l’internazionalità dell’opera, che unirà Italia e Francia, connettendo sempre di più l’intero continente. Un concetto ripreso dalle bandiere dei 28 Stati membri dell’Unione europea raffigurate su un treno merci-passeggeri lungo 200 metri posizionato sul nastro trasportatore che porta lo smarino fuori dalla galleria. Lungo il percorso in cantiere i visitatori scoprono la storia, i numeri e le caratteristiche del tunnel di base del Moncenisio e delle opere connesse, attraverso le infografiche e le immagini, grandi anche 20 metri, riportate sugli edifici del cantiere. Sui pannelli: la foglia “linfa d’Europa”, ricorda come il corridoio Mediterraneo tagli il continente, dalla Penisola Iberica verso est, connettendosi agli altri corridoi verso nord e verso sud; la “metropolitana d’Europa” che si vede sull’edificio successivo dove una mappa mostra le diverse interconnessioni, anche per i passeggeri.
Il dettaglio della tratta Torino-Lione e le sue cifre si scoprono ai passi successivi insieme ai trafori alpini, al tunnel di base e della geologia del massiccio che attraversa, fino ad arrivare alla School of rock rappresentata sull’edificio dove vengono accolti i visitatori in cantiere. Senza dimenticare la tutela dei territori attraversati dall’opera, rappresentati da una grande immagine del lago alpino del Moncenisio. Un percorso che porta a “Tunneland”, luogo dove l’avanguardia delle costruzioni si rivela con Federica, la grande fresa che sarà protagonista, nei prossimi mesi, dello scavo della nuova galleria geognostica di 9 km. Una nuova identità delle aree di lavoro, realizzata utilizzando le normali tecniche di schermatura e protezione dal sole per gli edifici che, insieme ad attrezzature e macchinari, raccontano il progetto e assumono la forma e l’identità delle parti essenziali dell’opera.
Cultura dell’underground
Questa nuova impostazione si inserisce nella cultura dell’underground a livello internazionale, intesa come innovazione e sperimentazione nel campo delle gallerie e nuova frontiera di informazione dei cantieri. Non si tratta più del classico info-point, concepito in maniera statica, ma un mix tra tecnologia, immaginazione e informazione: entrare nei cantieri significa allora entrare nell’opera, nel progetto, nei lavori, nella storia e nel futuro.