Tavola rotonda all’Università della Savoia
Su iniziativa dell’Università della Savoia, il 25 ottobre a Chambéry è stato organizzato un incontro sulla storia e le sfide dei valichi ferroviari alpini. Di fronte a quasi 200 persone, i vari oratori hanno illustrato il contesto e ricordato come la costruzione delle varie gallerie di base sta ridefinendo la mobilità e l’attrattiva di queste regioni.
La sessione è stata inaugurata da Kevin Sutton, docente di geografia presso l’Università di Grenoble Alpes, che ha evidenziato l’opposizione ideologica che spesso suscita la costruzione di opere per l’attraversamento delle Alpi e lo sconvolgimento delle abitudini per gli abitanti dei territori: “è importante l’aspetto umano, bisogna conciliare il contesto del cantiere con la vita quotidiana” dei residenti.
Un approfondimento sulla nuova mobilità legata all’entrata in funzione del tunnel del Lötschberg è stato poi proposto da Pascal Bovey, il rappresentante svizzero per la mobilità nel Cantone Vallese. Grazie a questo nuovo collegamento con il Cantone di Berna, che è più attraente dal punto di vista occupazionale e promuove la mobilità professionale, l’infrastruttura ha favorito la crescita del Vallese. Va tuttavia ricordato che la rapida saturazione dell’infrastruttura, in parte legata alla sua sezione a binario unico, rimane un problema da risolvere nei prossimi anni, in particolare per quanto riguarda il suo finanziamento.
Il ruolo della Torino-Lione
Louis Besson, presidente della Commissione intergovernativa, Xavier Darmendrail, direttore Procedure, Accordi e Concertazione di TELT per la Francia e Patrick Dieny, presidente della Démarche grand Chantier, hanno poi presentato la sezione transfrontaliera della Torino-Lione e le sue ricadute per il territorio.
La sessione si è conclusa con un lungo dibattito con il pubblico: in un’ atmosfera serena e vivace, sono stati approfonditi i costi e le sfide ambientali della tratta transfrontaliera dell’opera.