Proseguono le attività per lo studio e la salvaguardia della farfalla Zerynthia polyxena, nel quadro del Progetto Biodiversità nel territorio di Chiomonte, portato avanti da Università di Torino, Regione Piemonte e TELT.
A Chiomonte la società italo-francese ha fornito spazi e strumentazione per la ricerca scientifica, mettendo a disposizione le sale degli uffici del Museo Archeologico La Maddalena.
Il presidio di ricerca ha l’obiettivo di studiare l’effetto delle grandi opere sull’ambiente: a tal proposito, oltre al monitoraggio della farfalla protetta Zerynthia polyxena nell’area di Chiomonte, è recentemente partito quello del lupo e degli ungulati nella zona di Salbertrand.
La primavera è particolarmente importante per il monitoraggio della farfalla Zerynthia polyxena. Si tratta infatti di una specie precoce, il cui adulto è visibile solamente per circa un mese durante il periodo primaverile. La farfalla presenta un’unica generazione all’anno e depone le uova esclusivamente sulla pianta Aristolochia pallida.
Il team dell’Università di Torino sta attualmente proseguendo le ricerche scientifiche avviate nel 2018. A dirigere il progetto di ricerca è la Professoressa Simona Bonelli, docente di Zoologia e Conservazione degli Invertebrati presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBIOS) dell’Università degli Studi di Torino. Il monitoraggio in corso ha l’obiettivo di censire la farfalla, valutarne la consistenza numerica e la distribuzione allo scopo di progettare gli interventi di mitigazione utili a garantire la sopravvivenza della pianta nutrice e del lepidottero, in vista dell’ampliamento del cantiere per i lavori del tunnel del Moncenisio.