Fin dall’inizio del progetto per la sezione transfrontaliera della Torino-Lione, la volontà di preservare l’acqua è stata un criterio fondamentale nell’attuazione del monitoraggio ambientale dei lavori del tunnel di base del Moncenisio. Questa volontà ha guidato tutte le fasi del progetto, portando inizialmente a una mappatura dettagliata di oltre 260 punti d’acqua in Val di Susa e di 650 in Maurienne.
Durante le fasi di progettazione, le conoscenze acquisite hanno permesso di fornire elementi preziosi ai progettisti, in particolare per prevedere interventi finalizzati alla salvaguardia delle risorse idriche.
Oggi, in fase di cantiere, questo impegno si traduce in un monitoraggio regolare delle 43 sorgenti in Val di Susa e delle 130 in Maurienne, in collaborazione con le autorità locali e i servizi dello Stato.
L’obiettivo è anche contribuire alla raccolta di informazioni utili allo studio della qualità delle acque nei territori.
Una conoscenza approfondita del sistema idrologico per prevenire l’impatto dei lavori sulla risorsa idrica
Durante la fase di progettazione, negli anni Novanta, è stato realizzato un censimento completo e uno studio di tutte le sorgenti d’acqua nei bacini idrografici interessati dal tracciato del tunnel di base, in collaborazione con le autorità locali, lo Stato e gli esperti delle università di Torino e Grenoble.
Questi studi preliminari, condotti per oltre tre decenni, hanno permesso di creare una delle banche dati più complete sulla risorsa idrica nel massiccio alpino. Queste informazioni permettono di adattare le strategie di costruzione in anticipo per minimizzare l’impatto dei lavori sull’acqua, oltre a individuare e rispondere tempestivamente a eventuali variazioni anomale nelle risorse idriche sotterranee.
Un monitoraggio regolare e rigoroso, sotto il controllo dello Stato, con risultati accessibili a tutti
La portata, la temperatura e la conducibilità dei punti d’acqua vicini al cantiere vengono misurate almeno una volta al mese, con controlli incrociati e sotto la supervisione degli enti preposti. I risultati completi di queste analisi vengono poi messi a disposizione delle istituzioni.
Questo monitoraggio regolare permette di garantire che non si osservino variazioni anomale di portata, temperatura o conducibilità.
TELT rende accessibile a tutti i risultati di queste misurazioni sul proprio sito web, rendendoli accessibili a tutti. Ad oggi, nessuna sorgente di acqua potabile è stata prosciugata.
Una sfida sui cantieri
Nei cantieri, l’acqua piovana raccolta viene utilizzata per la pulizia delle strade e delle ruote dei camion (per evitare la diffusione di polveri) e per il funzionamento dei mezzi da lavoro. Questo permette di ridurre il consumo di acqua e ottimizzare l’uso delle risorse naturali.
TELT impone inoltre alle aziende incaricate dei lavori di rispettare specifiche clausole ambientali, con controlli regolari effettuati dalla direzione lavori e da TELT stessa.
Per l’acqua proveniente dal tunnel, il processo di gestione prevede il convogliamento verso bacini esterni dove viene depurata e raffreddata prima di essere reimmessa nel ciclo naturale, con un monitoraggio costante degli scarichi e dell’ambiente a monte e a valle del punto di rilascio.
Una politica responsabile di prevenzione e restituzione
Grazie agli sforzi straordinari di tutte le parti coinvolte nel progetto, i lavori del tunnel di base della Torino-Lione, che oggi hanno superato i 40 km di gallerie scavate, non hanno avuto alcun impatto significativo né sulla portata delle captazioni di acqua potabile né sulla qualità dell’acqua reimmessa nell’ambiente naturale. Questo impegno per la protezione dell’acqua è parte integrante del DNA di TELT e della Torino-Lione.