Velocizzare i megaprogetti transfrontalieri per ottimizzare i trasporti in Europa. É quanto emerge dalla Relazione speciale pubblicata il 16 giugno 2020 dalla Corte dei conti europea che analizza otto grandi progetti infrastrutturali cofinanziati dall’UE, tra cui la linea Torino-Lione, che collegano le reti di trasporto di 13 Stati membri.
La creazione nei tempi previsti dei corridoi della rete centrale – afferma in un comunicato ufficiale Oskar Herics, il membro della Corte responsabile della relazione – è cruciale per il raggiungimento delle finalità strategiche dell’UE: stimolare crescita e occupazione e affrontare i cambiamenti climatici. Dovrebbero essere profusi ulteriori sforzi per accelerare il completamento di molti dei megaprogetti-faro di trasporto dell’UE. Detti progetti sono infatti essenziali per conseguire una migliore connettività in Europa e per realizzare in tempo gli effetti di rete.
Al termine delle sue analisi la Corte raccomanda alla Commissione europea “di applicare gli strumenti di cui dispone per far rispettare la pianificazione a lungo termine dei megaprogetti” e di “sviluppare ulteriormente lo strumento della decisione di esecuzione”. Infine secondo i giudici “il ruolo dei coordinatori europei dovrebbe essere potenziato per migliorare la supervisione dei corridoi strategici dell’Unione europea”. Al fondo del rapporto si possono leggere anche le risposte della Commissione europea sulle varie problematiche sollevate dai giudici.
La Torino-Lione
Per quanto riguarda in particolare la linea ferroviaria Torino-Lione la Corte evidenzia la necessità di un nuovo collegamento vista l’età inappropriata della linea che oggi collega Francia e Italia risalente alla fine dell’800. La relazione rileva il dilatarsi dei tempi di realizzazione dell’opera, legati anche alle frizioni politiche e all’opposizione sul territorio, e mette in dubbio le previsioni sulla data in cui l’infrastruttura sarà pronta e porterà benefici sia in termini economici sia ambientali.
Le risposte della Commissione UE
“Secondo la pianificazione attuale – è la risposta della Commissione europea sul punto – la tratta transfrontaliera lunga 57,5 km che comprende la galleria Lione-Torino sarà completata prima della scadenza del 2030 e sarà conforme ai requisiti del regolamento TEN-T”. La Commissione poi “riconosce che questi grandi progetti infrastrutturali richiedono molto tempo. Ciò vale per tutti gli investimenti in infrastrutture di trasporto di tali dimensioni, ma è ancora più comprensibile per i progetti transfrontalieri” e sottolinea che “man mano che maturano durante le fasi preparatorie, è normale che i progetti subiscano un’evoluzione in termini di portata, allineamento, parametri tecnici ecc., anche sulla base dei contributi utili ricevuti durante le consultazioni pubbliche. È altrettanto normale che questi adattamenti del progetto portino a cambiamenti nei costi e nei benefici socio-economici”.
La Corte conferma la necessità ambientale dell’opera e i benefici a lungo termine, per la durata di vita dell’infrastruttura, in termini di emissioni di Co2. Secondo le stime redatte da un ‘esperto indipendente’ però, questi benefici potrebbero verificarsi più tardi del previsto. Nelle sue risposte ai rilievi dei giudici di controllo, la Commissione Ue sottolinea che per comprendere i benefici dell’opera “il collegamento Torino-Lione non deve essere considerato solo come il collegamento tra le due città, in quanto fa parte del più ampio collegamento passeggeri tra l’area di Parigi e quella di Milano”.
La Transalpine e “l’esperto indipendente”
Il presidente del Comité pour la Transalpine, Jacques Gounon ha scritto all’organo di controllo per conoscere l’identità dell’estensore di questo paragrafo del rapporto: “l’esperto in questione non è uno sconosciuto – spiega Transalpine nella sua newsletter – da diversi anni questo economista moltiplica le critiche e la denigrazione pubblica della Torino-Lione al punto da essere diventato il riferimento serio per gli oppositori ambientalisti. Inoltre, presiede il think thank delle principali lobby francesi della mobilità stradale”. “Il suo punto di vista ha beneficiato della visibilità internazionale e dell’alta credibilità della Corte dei Conti europea” spiega il Comitè pour la Transalpine che per questo il 7 settembre ha inviato una nuova lettera al presidente della Corte dei Conti UE sollevando la questione dell’impatto di questi elementi in termini di “chiarezza del dibattito pubblico su un grande progetto europeo, di cui la Corte raccomanda l’accelerazione”.