Il “diario di bordo” della galleria di Saint-Martin-La-Porte, rappresenta la concretizzazione di uno strumento di “osservazione” per seguire l’andamento dei cantieri e il loro impatto sul territorio. Un percorso che si inserisce nella “Démarche Grand Chantier” coordinata dallo Stato francese con il Dipartimento e la Regione, in collegamento con i sindacati della Maurienne. Il suo obiettivo è seguire e favorire le condizioni di realizzazione di questi lavori, le ricadute sul tessuto economico locale e anticipare gli impatti generati dal cantiere, per meglio accompagnare il territorio.
Questo diario di bordo si basa su una selezione di indicatori, alcuni dei quali rilevati direttamente in cantiere (lavoro-formazione, mobilitazione del tessuto economico locale, sistemazione del personale…) e altri rilevati sul territorio per fare chiarezza sullo sviluppo della zona legato al cantiere (servizi per la popolazione, ristrutturazione delle abitazioni, valorizzazione degli immobili liberi …).
La “Démarche Grand Chantier”, consiste nel raccogliere un certo numero di indicatori ottenuti dal raggruppamento di imprese, di cui è capofila la SPIE Batignolles TPCI, e presso i partner come la Direzione regionale delle imprese, della concorrenza, del consumo, del lavoro e dell’impiego d’Auvergne Rhône-Alpes (DIRECCTE), o ancora il Polo per l’impiego.
L’Osservatorio ha recentemente prodotto una sintesi dedicata in modo specifico ai posti di lavoro e alle ricadute finanziarie per i sub-appaltatori e i fornitori del raggruppamento. Al 31 dicembre 2015 si contavano 411 lavoratori impiegati al cantiere di Saint-Martin-La-Porte, una cifra che ingloba sia il personale delle imprese, sia gli interinali e i lavoratori dei sub-appalti, oltre ai fornitori che lavorano sul cantiere e partecipano direttamente alla realizzazione dell’opera. In sei mesi, questa cifra è quasi raddoppiata. Il raggruppamento di imprese prevede di assumere ancora nel 2016 degli operai specializzati per completare le squadre per lo scavo con la fresa. In totale saranno necessarie tra le 90 e 100 persone per far funzionare la fresa, di cui è prevista la messa al lavoro nel corso del secondo semestre 2016. Considerando l’origine geografica delle persone che lavorano al cantiere, di cui quasi i due terzi sono operai, la presenza del territorio al cantiere è significativa, con un reclutamento locale e regionale che supera il 60%. In dettaglio sulle 343 persone impiegate dalle aziende e ad interim, il 43% proviene dalla Maurienne, il 5% da altre parti della Savoia, il 13% da altri dipartimenti di Rhône-Alpes, il 30% da altre regioni francesi e il 9% dall’estero.
La stessa constatazione può essere fatta in termini di benefici per le imprese rispetto ai 66 milioni di euro di attività di cantiere affidate nel 2015: oltre la metà delle 353 aziende in sub-appalto che hanno lavorano al cantiere fino alla fine del 2015 proviene da Rhône-Alpes. Quasi un terzo 8invece è della Savoia. Pewr il 2016 il raggruppamento di imprese stima in 57 milioni di euro la parte di lavori che saranno ancora affidati a imprese in sub-appalto.
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