Il presidente di TELT, Hubert du Mesnil, in merito alle interpretazioni seguite al suo intervento del 10 febbraio 2021 in Commissione al Senato francese:
Il mio recente discorso alla Commissione Sviluppo Sostenibile del Senato a Parigi ha dato origine a vari articoli, interpretazioni e commenti da parte degli oppositori al progetto. Questi oppositori hanno ancora una volta usato e distorto le mie parole, estrapolandole dal contesto e hanno affermato delle falsità per sostenere le loro posizioni, mentre noi possiamo solo notare, come abbiamo fatto in Senato, che il progetto, sostenuto dalla totale volontà politica di entrambi i paesi e dell’Europa, è ora nella sua fase finale con la prossima aggiudicazione dei 3 lotti principali del tunnel di base, e il completamento di quasi il 20% della lunghezza totale delle gallerie.
Le questioni finanziarie che ho sollevato sono di natura tecnica e derivano dai diversi metodi di finanziamento applicati da Italia, Francia e Commissione Europea. Ho chiesto che questo progetto, come molti altri, sia finanziato in un quadro pluriennale che copra tutto il periodo di investimento.
Questo è quello che succede in Italia (con il sistema dei lotti costruttivi), e in parte ciò che avviene in Europa dove il Grant Agreement ci copre fino al 2022, probabilmente con un prolungamento da 1 a 2 anni, e sarà quindi necessario aspettare il prossimo Grant Agreement per il periodo successivo (ma già con l’annuncio della Commissione Europea di continuare e addirittura aumentare il suo contributo). Questo non è il caso della Francia dove abbiamo un finanziamento deciso annualmente a livello parlamentare (ed è quindi opportuno che io sollevi questa questione davanti ai membri del Parlamento!).
Questa situazione non ci impedisce in alcun modo di avere a disposizione i fondi necessari ogni volta che ne abbiamo bisogno, come sta avvenendo in questo momento per il tunnel principale. Queste riflessioni sono di natura tecnica e non possono in alcun modo essere considerate come una messa in dubbio della volontà e della capacità degli Stati e dell’Europa di assicurare la loro parte di finanziamento fino alla fine, come previsto dai trattati approvati dai Parlamenti.
Qualunque cosa dicano i nostri oppositori, il progetto non sarà fermato per mancanza di fondi!