Il sito ufficiale di TELT è cambiato: da agosto 2022 telt-sas.com passa a telt.eu. Se riscontri problemi o hai bisogno di supporto scrivici. Ci scusiamo per possibili disguidi.

Susa drone
Susa drone

Piana di Susa, Dieci domande sullo sviluppo delle opere della Torino-Lione

TELT ha raccolto le principali domande provenienti dal territorio sulle attività previste nella Piana di Susa e legate alla logistica dei cantieri e alla gestione dei materiali di scavo del tunnel di base del Moncenisio.

1. Dove saranno lavorati i materiali di scavo del tunnel di base della Torino-Lione in Italia?

Il sito principale per la valorizzazione e la lavorazione dei materiali di scavo del tunnel di base lato Italia è Salbertrand. Si tratta di un’area di circa 110.000 mq, adiacente all’autostrada A32 e alla ferrovia, dove negli anni erano stati depositati vari materiali anche potenzialmente inquinanti da imprese che non hanno mai provveduto al loro sgombero. TELT ha preso in carico la soluzione a questo annoso problema e nel settembre 2024 ha completato in sicurezza la rimozione dei rifiuti: sono state portate via circa 222.000 tonnellate di materiali da costruzione, macerie, traversine ferroviarie, rifiuti urbani vari, ecc.

2. Perché è stata scelta Salbertrand e cosa avverrà in particolare in quest’area?

In applicazione della prescrizione del CIPE che chiedeva di garantire la sicurezza degli operai al lavoro, alla luce della difficile esperienza del cantiere de La Maddalena di Chiomonte, il sito di Salbertrand è stato selezionato a seguito di un’analisi basata su molteplici criteri, tra i quali la distanza dal centro abitato e la vicinanza all’autostrada e alla ferrovia.  Il CIPE nel 2018 ha quindi approvato l’area come sito di lavorazione dei materiali nel quadro della Variante di cantierizzazione della sezione transfrontaliera della Torino-Lione lato Italia.

Qui saranno realizzati la fabbrica dei conci per il rivestimento del tunnel di base, lo stoccaggio dei materiali grezzi e dei conci, l’impianto di valorizzazione e il collegamento con la ferrovia esistente per il trasporto dei materiali eccedenti utili a riambientalizzare i siti di Torrazza Piemonte e Caprie. Come in tutti i siti industriali, le lavorazioni avverranno in capannoni chiusi e dotati di sistemi per evitare la dispersione delle polveri.
Terminata la sua missione, l’area di Salbertrand verrà nuovamente rinaturalizzata e tornerà nella disponibilità del territorio.

3. Perché oltre a Salbertrand utilizzerete anche Susa?

Il cantiere unico della Torino-Lione si sviluppa tra due valli relativamente strette dove è difficile disporre di aree in pianura sufficientemente estese per poter ospitare contemporaneamente lo scavo, lo stoccaggio e la trasformazione delle rocce estratte. Quindi sia in Val di Susa sia in Maurienne sono state progettate delle cantierizzazioni che rendessero questo limite fisico un’opportunità per efficientare i singoli siti e ridurre al tempo stesso il consumo di suolo vergine.

In Italia, fin dal Progetto di Variante del 2018 (che ha spostato lo scavo del tunnel di base da Susa a Chiomonte), non è più previsto che Susa ospiti la fabbrica dei conci e gli impianti connessi, ma è rimasta quale area a disposizione per lo stoccaggio temporaneo dei materiali.

TELT ha quindi organizzato una sinergia completa tra tre siti: Chiomonte, dove si svolge lo scavo con due frese; Salbertrand, dove restano tutte le attività principali della gestione e lavorazione dei materiali, in applicazione del piano di utilizzo delle terre (PUT) approvato dagli Enti; e Susa, dove è previsto il deposito temporaneo di inerti. Qui saranno installati capannoni chiusi e dotati di tutti i sistemi per evitare la dispersione di polveri e rumore, a titolo di esempio: il lavaggio dei mezzi pesanti in uscita e sistemi di abbattimento delle polveri all’interno dei capannoni.
L’utilizzo dei siti di Susa, per lo stoccaggio transitorio, e Salbertrand, per la trasformazione e valorizzazione, non è quindi alternativo ma congiunto ed ha già seguito gli iter autorizzativi previsti.
Le aree di Susa sono le stesse sulle quali sorgeranno in seguito la stazione internazionale, l’area tecnica e le opere collegate.

4. Quali sono le prossime tappe operative per i siti di Salbertrand e Susa?

I siti sono in via di predisposizione, le attività preparatorie sono iniziate nel primo trimestre del 2025, e andranno a regime in concomitanza dell’avvio dello scavo del tunnel di base, previsto nel 2026. Infatti, il raggruppamento UXT che opera a Chiomonte sta svolgendo le indagini di caratterizzazione ambientale sul piazzale da dove partirà la fresa che è stata ordinata e che sarà trasportata in cantiere nel 2026. In preparazione del suo arrivo il raggruppamento di imprese costruirà le paratie, ribasserà il piazzale in corrispondenza dell’imbocco per poi avviare lo scavo dei primi metri con il metodo tradizionale.


5. Quali attività si svolgeranno a Salbertrand e quali a Susa?

Nell’area di Salbertrand saranno installati i capannoni per lo stoccaggio dei materiali in arrivo da Chiomonte, gli impianti per la lavorazione dello smarino e la costruzione dei conci; le lavorazioni avverranno in ambienti chiusi sempre per minimizzare l’impatto sull’esterno. Parallelamente i materiali che non potranno essere riutilizzati saranno impiegati per rinaturalizzare e riambientalizzare le cave di Torrazza Piemonte e Caprie che hanno terminato la propria attività.
A Susa invece, presso l’area dell’ex autoporto e della pista di Guida Sicura, sarà stoccato temporaneamente una parte del materiale pre-lavorato proveniente da Salbertrand.


6. Come avverrà il trasporto tra i diversi siti?

Il progetto prevede che le brevi distanze siano affidate a camion coperti, mentre le medio-lunghe ad appositi treni merci.
I camion coperti viaggeranno esclusivamente in autostrada (per questa ragione a Chiomonte viene realizzato un nuovo svincolo) così da non impattare sulla viabilità locale. I materiali inerti in partenza da Salbertrand, raggiungeranno Torrazza Piemonte e Caprie sulla linea ferroviaria esistente e saranno convogliati con nastri trasportatori fino alle due ex cave.  

7. Quanti materiali di scavo tratteranno?

Durante i lavori per lo scavo del tunnel di base verranno estratte circa 37 milioni di tonnellate di materiali, di cui 30 milioni sul versante francese e circa 7 milioni su quello italiano. Il progetto prevede la riutilizzazione fino al 60% delle rocce, mentre il restante materiale sarà impiegato per la rinaturalizzazione e riambientalizzazione di alcuni siti, come le cave non più in attività in Maurienne e Val di Susa.
Tutto il materiale viene controllato e classificato nel cantiere di prima estrazione per verificarne la composizione. Successivamente viene eseguita la verifica geomeccanica che determina la tipologia di materiale e il relativo utilizzo.

8. Ci saranno polveri che comporteranno rischi per la salute della cittadinanza?

Durante l’attività di stoccaggio temporaneo del materiale di scavo verrà assicurato il contenimento delle polveri. I capannoni in cui verrà stoccato lo smarino sono chiusi e il materiale verrà movimentato da nastri trasportatori coperti. Inoltre, a Salbertrand tutte le lavorazioni avverranno in ambienti chiusi per minimizzare le emissioni. In tutti i cantieri dell’opera viene effettuato un rigoroso monitoraggio ambientale su diversi parametri adattati al tipo di lavorazioni o attività previste sul singolo sito. Questi controlli sono concordati con l’Arpa Piemonte per tipologia e periodicità e i risultati sono poi trasmessi alle Amministrazioni centrali per la verifica di attuazione. Inoltre, i principali risultati e le misure applicate sono pubblicati in bollettini ambientali disponibili sul sito internet di TELT.

9. Cosa succederà alle aree utilizzate per lo stoccaggio una volta completati i lavori?

Quando saranno conclusi i lavori di costruzione dell’opera, l’impianto per la lavorazione dei materiali da scavo a Salbertrand sarà smantellato e, dopo un intervento di restauro ecologico, verrà restituito alla comunità come parco, con un valore ambientale estremamente migliorato rispetto alla situazione “ante operam”. Allo stesso modo a Susa nelle aree non interessate dalle opere della nuova ferrovia i terreni saranno rinaturalizzati e in parte destinati ad un agriparco.

10. Cosa significa Progetto esecutivo di Fase 2?

Il progetto della sezione transfrontaliera è stato autorizzato dal CIPE sulla base del progetto definitivo (PD/PRV). Allo stato attuale per ciascun cantiere operativo le imprese sono tenute a redigere i progetti esecutivi, dettagliando le scelte costruttive, in linea con le prescrizioni del progetto approvato. La Fase 2 non è quindi un nuovo progetto, ma una declinazione più precisa del progetto esistente.

La suddivisione in fasi permette di focalizzare l’analisi sulle reali esigenze costruttive e procedere progressivamente all’avanzamento dei lavori, prendendo in considerazione i nuovi elementi di conoscenza acquisiti nel frattempo. Il Progetto esecutivo di Fase 2 contiene infatti soluzioni operative e dettagli della programmazione dei cantieri, come ad esempio la gestione dello stoccaggio temporaneo di smarino nella Piana di Susa. Il documento sarà inviato nei prossimi mesi in Verifica di attuazione al Ministero dei Trasporti e al Ministero dell’Ambiente che verificheranno la conformità delle proposte al progetto definitivo già approvato.

Mobilità locale in fase di cantiere

In questo contesto il sistema di mobilità locale viene riconfigurato, continuando a garantire la circolazione da e per Susa, sia stradale sia ferroviaria. Rispetto a quest’ultima la priorità è legata al collegamento via treno con Bussoleno, che sarà gestito con autobus. TELT sta lavorando con RFI e le istituzioni locali, compresi gli istituti scolastici, per ridurre ad un solo anno scolastico l’impiego di bus sostitutivi, proporzionandoli all’effettivo fabbisogno degli studenti (nelle fasce orarie di ingresso e uscita da scuola) e del resto dei cittadini in arrivo da tutto il bacino, da Avigliana fino all’Alta Valle.

In precedenza, era stata studiata una soluzione, detta “deviata”, che durante i lavori nella Piana di Susa, avrebbe permesso di mantenere i treni tra Bussoleno e Susa. Si trattava di realizzare una deviazione di oltre 1 km della linea storica che sarebbe stata costruita e poi smantellata alla fine dei lavori della Torino-Lione. Nel 2023 gli enti locali hanno condiviso che fosse necessaria una soluzione alternativa che consentisse di evitare un’ulteriore area di cantiere e in ambiente urbano, evitandone così l’impatto sul territorio. Per questo si è concordato di organizzare un servizio di autobus temporaneo che garantisse il mantenimento del collegamento tra le due cittadine.

Se hai altre domande scrivici qui: TELT Lyon Turin • Contatti






Articoli correlati

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies | Continuando ad utilizzare il sito, accetti l'uso di cookie | En continuant à utiliser le site, vous acceptez l'utilisation de cookies | PLUS

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close