Nuovi rifugi adatti ai pipistrelli creati sugli alberi per favorire la biodiversità nei boschi della Val di Susa. È il progetto sperimentale attivato dall’Università di Torino in collaborazione con TELT: l’obiettivo è superare la vecchia concezione delle compensazioni forestali, in questo caso legate alla realizzazione della Torino-Lione, per attuare degli interventi più specifici a favore di specie prioritarie per la conservazione e rilevanti per la tutela della biodiversità della Valle.
Per farlo il gruppo di ricerca di Sandro Bertolino, professore al Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, ha immaginato degli “alberi sperimentali” per Chirotteri, più comunemente conosciuti come pipistrelli. A novembre 2020 su 30 alberi tra Chiomonte e Salbertrand il Consorzio forestale Alta Val di Susa ha creato dei rifugi di vario tipo. Prima di tutto sono stati praticati dei fori nei tronchi, a simulare ciò che i picchi o le intemperie producono nel tempo. Su ognuno di questi 30 alberi realizzati nella prima fase del progetto sono state aggiunte anche due cassette nido e due placche ondulate che creano degli spazi riparati tra la placca e il tronco in cui i pipistrelli possono infilarsi.
Il gruppo del professor Bertolino ha poi iniziato il monitoraggio invernale dei rifugi, che si intensificherà in primavera quando i pipistrelli saranno di nuovo attivi. Nell’autunno 2021 verranno realizzati altri 60 alberi sperimentali previsti nel progetto e il monitoraggio proseguirà nei due anni successivi.
Il progetto Biodiversità comprende varie azioni su diverse specie animali e vegetali presenti nella Valle, tra cui la farfalla protetta Zerynthia polixena per la quale nell’estate 2020 è stato creato un Corridoio ecologico per favorire il congiungimento di due popolazioni separate; anche per altre specie di farfalle e insetti e per alcune piante sono in corso progetti specifici.