In occasione dell’imminente ritorno a un mondo collegato attraverso i viaggi, dobbiamo affrontare la sfida di rispettare le esigenze tanto dell’ambiente quanto del settore dei trasporti. TELT, il promotore pubblico italo-francese della sezione transfrontaliera della linea ferroviaria merci e passeggeri Torino-Lione, ha unito le forze con Demos Helsinki per proporre una rinnovata interpretazione delle infrastrutture di trasporto pubblico, viste come un modo per ricollegare le regioni su diversi piani di riferimento. Tale interpretazione, basata sulla strategia del Green Deal europeo e sull’iniziativa “2021: l’Anno europeo delle ferrovie”, vede la mappa europea come una rete transfrontaliera che incoraggia e abilita progetti di trasporto multimodale, nel rispetto dell’ambiente, e consente alle economie locali di crescere.
TELT e Demos Helsinki condividono un impegno volto a sviluppare una strategia che ponga le persone al centro. Gli obiettivi chiave di tale strategia sono: 1) sostenere gli obiettivi di decarbonizzazione delle diverse regioni e promuovere la crescita sostenibile, 2) garantire una transizione equa tanto per le comunità quanto per il settore della mobilità.
- Sostenere gli obiettivi di decarbonizzazione incoraggiando la crescita economica verde e consentendo il trasporto multimodale
Affinché i viaggi diventino sostenibili, i potenziali viaggiatori devono potersi avvantaggiare di soluzioni alternative all’aereo che siano accessibili economicamente e facilmente a portata di mano. Questo è il motivo per cui la nostra “vision” potrebbe costituire il primo caso nell’UE nel quale le quattro modalità di viaggio considerate nella mappa (ferrovia, trasporto pubblico locale/nazionale, bicicletta e spostamento a piedi) si uniscono per generare un’esperienza senza soluzione di continuità, in grado di accompagnare i viaggiatori dalle loro abitazioni fino alle montagne e oltre. Inoltre, abbiamo considerato tre fattori principali: a) la multimodalità sostituisce i veicoli a utente singolo, di conseguenza le soluzioni transmodali potrebbero costituire un importante passo verso la decarbonizzazione; b) tale approccio consegue una decarbonizzazione più rapida, dato che la transizione dei consumatori ai veicoli elettrici è un processo più lento; c) le infrastrutture su larga scala richiedono una dichiarazione molto più potente e collettiva, in grado di influenzare e trasformare il comportamento.
L’impegno attuale dell’Unione europea è quello di azzerare le proprie emissioni inquinanti nette entro il 2050, con obiettivi intermedi stabiliti per il 2030 e il 2040. Conseguire tale obiettivo principale richiederà, chiaramente, la realizzazione di un’intera serie di sotto-obiettivi più specifici. Il primo e più importante sarà quello di rendere più pulita la produzione di energia elettrica, dato che questo settore è attualmente responsabile del 75% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE.
Tale obiettivo può essere conseguito attraverso la diffusione di energie rinnovabili e la cessazione degli incentivi all’uso di combustibili fossili. Il secondo obiettivo principale consiste nel migliorare la sostenibilità di un’intera serie di attività dell’uomo che attualmente consumano una quantità notevole di energia. In tale contesto, la mobilità è di fondamentale importanza e un trasferimento modale a favore delle ferrovie è uno degli strumenti principali per conseguire la decarbonizzazione. I trasporti su strada rappresentano quasi i tre quarti (72%) delle attuali emissioni di gas a effetto serra nell’intero settore europeo della mobilità, che a sua volta emette un quarto della CO2 prodotta nell’intera UE. I treni, al contrario, rappresentano soltanto lo 0,5% di tale dato. Non è pertanto una coincidenza che la Commissione voglia incoraggiare il ricorso ai treni per spostare gran parte dei beni attualmente trasportati su strada e via nave.
- Impegnarsi a favore di una transizione equa per i viaggi pur consentendo la connettività e l’identità regionali
Dato che l’UE è impegnata a decarbonizzare le proprie industrie regione dopo regione, si registra una crescente necessità di un progetto faro che indichi la via verso una transizione equa che si allontani dai combustibili fossili. L’infrastruttura costruita da TELT contribuirà a tale impegno con una giusta ridistribuzione del lavoro in nuovi settori dell’economia, dall’industria stessa alle Alpi nel loro complesso.
Quando le infrastrutture collegano piccole località nel contesto di reti interregionali, consentono una distribuzione più equa delle risorse tramite il turismo così come l’accesso ai mercati regionali. Ciò permette un forte scambio culturale che può creare hub dove turisti, viaggiatori e residenti possono incontrarsi e condividere beni, servizi e risorse. In questo modo, la regione alpina ridurrà la propria dipendenza dai principali hub intercontinentali e si trasformerà in un mercato unico nel suo genere che aggiunge valore alla vita delle sue comunità. I nuovi gateway, rappresentati da connessioni internet ad alta velocità e sistemi di trasporto multimodale, aumentano le interazioni sociali ed economiche e promuovono indirettamente l’uguaglianza regionale, dato che per le zone intorno ai collegamenti è più facile tenere il passo con le regioni limitrofe.
Una questione di scale
Le infrastrutture di mobilità per i passeggeri e la logistica non sono soltanto lavori di ingegneria ambiziosi; danno forma allo sviluppo e allo stile di vita delle comunità locali. Inoltre, rappresentano uno degli aspetti più tangibili delle politiche nazionali che possono decidere il destino di intere regioni. Le infrastrutture europee sono promosse e finanziate per il bene comune, al fine di aumentare la capacità di spostarsi in modo sostenibile tra le regioni, collegare i mercati della manodopera, garantire un accesso rapido alle risorse dell’Unione e, naturalmente, facilitare gli scambi interculturali.
La rete TEN-T rappresenta la spina dorsale dell’Unione, con quasi 300.000 km di linee ferroviarie, strade, corsi d’acqua e percorsi marittimi supportati da porti, aeroporti e terminal ferroviari. Il secondo più vasto percorso di tale rete è il corridoio Mediterraneo, che collega l’Europa orientale a quella occidentale con 3.000 km di ferrovia. La connessione Torino-Lione rientra in tale progetto. I suoi 300 km di ferrovia ad alta velocità svolgeranno un ruolo chiave nel creare un impatto positivo nulla regione offrendo un’alternativa competitiva ai voli e quindi riducendo le emissioni di CO2 lungo le Alpi.
I territori alpini costituiscono una risorsa inestimabile, non soltanto per i sette paesi che li ospitano ma anche per l’intero continente. Queste “terre alte” necessitano di particolare attenzione al fine di prevenire tanto gli effetti dei cambiamenti climatici quanto fenomeni economici e sociali negativi.
Proteggere e allo stesso tempo sviluppare le zone alpine significa attuare soluzioni a lungo termine in grado di sfruttare al massimo innovazioni tecnologiche, energetiche ed economiche, in modo da trovare un equilibrio dinamico tra uomo e natura. Per migliaia di anni, le valli alpine sono state un ostacolo e allo stesso tempo un punto di contatto tra contesti culturali, economici e politici diversi.
Oggi tali territori affrontano la sfida di trovare modalità nuove: le infrastrutture rinnovabili rappresentano la chiave per conseguire l’obiettivo di integrazione con altre zone del continente quali le città metropolitane, i centri industriali o quelli di produzione culturale. In altre parole, l’iniziativa Smart Land è un modo per ridurre la distanza, non soltanto fisica, tra le zone rurali e i grandi nodi urbani.
Ferrovie miste ed evolute, percorsi ciclabili e percorsi di trekking a lunga distanza sono i tre lati di un triangolo che, ispirato alla migliore pratica alpina, disegna la montagna del futuro. Una montagna collegata, ma libera dalla presa della logistica stradale e del turismo stagionale che affolla i siti per qualche settimana in inverno o in estate per poi abbandonarli durante il resto dell’anno.
Conclusioni
Con Smart Land si intendono i territori che trasformano la loro fragilità ambientale, sociale ed economica ribaltando i paradigmi di crescita (o di decrescita): non si tratta di rallentare o accelerare, di aumentare o diminuire, quanto piuttosto di creare flussi regolari e duraturi compatibili con le risorse ambientali ed economiche locali.
Un esempio sarà fornito dalle stazioni ferroviarie di TELT a Susa e a Saint-Jean-de-Maurienne che diventeranno gli snodi per i servizi locali di mobilità a emissioni zero e forniranno un’esperienza di viaggio unica. Tale trasferimento risponde alle richieste e alle preferenze di viaggio della generazione Z. Le due stazioni consentiranno il pendolarismo transnazionale e promuoveranno l’uso di biciclette, aprendo un percorso per dei tour neutrali in termini di emissioni di carbonio. Infine, sostituendo i voli regionali con la ferrovia come mezzo di trasporto preferito, forniranno un futuro più sostenibile.