“La storia della Torino-Lione ci ha insegnato che è fondamentale riuscire ad attivare l’ascolto dei territori al momento giusto e che quando questa governance condivisa si attiva e ha successo, determina un valore per l’intero progetto”. Lo ha detto Manuela Rocca, direttrice generale aggiunta di TELT, durante il suo intervento alla presentazione del Rapporto “Sussidiarietà e… governo delle infrastrutture”.
Il documento della Fondazione Sussidiarietà è stato presentato il 27 novembre 2023 a Milano, alla presenza del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e dei precedenti titolari del Ministero Paola De Micheli e Maurizio Lupi.
Secondo il Rapporto, l’Italia destina alle infrastrutture di trasporto appena lo 0,5% del prodotto interno lordo, quasi la metà rispetto ai maggiori partner europei come Gran Bretagna (0,9%), Francia (0,9%) e Germania (0,8%); è in coda nelle risorse per i progetti (indice 49 su 100) e nei processi di selezione e gestione dei fornitori (48), ma è al primo posto fra i maggiori paesi europei per la “visione strategica” nella realizzazione delle infrastrutture pubbliche (58). Questa “visione strategica” si basa su indicatori quali la capacità di pianificazione e coordinamento, il consenso politico, il coinvolgimento dei diversi soggetti e il monitoraggio.
“L’investimento in infrastrutture di qualità e nella loro gestione deve fare i conti con problemi quali la sostenibilità, il consumo di suolo e il coinvolgimento delle realtà locali”, ha sottolineato Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, “ma bisogna superare la contrapposizione tra Stato centrale, amministrazioni locali e società civile e perseguire una vera cultura della sussidiarietà che consiste nel dialogo continuo tra diversi livelli di governo e tra questi e le comunità locali. In sintesi, per raggiungere obiettivi che interessano il bene comune, le reti di cui ha bisogno l’Italia devono essere realizzate pensando a una prospettiva di lungo periodo, e coinvolgendo i territori e i corpi intermedi”.
Il Rapporto prende in esame la mobilità, l’energia, le risorse idriche e le telecomunicazioni. Lo studio ha l’obiettivo di verificare quanto “l’approccio sussidiario sia utile a cambiare contenuto e metodo dello sviluppo sostenibile” in questo settore. La cultura della sussidiarietà, infatti, introduce una dimensione di “responsabilità diffusa” per il bene comune, mettendo al centro il dialogo costruttivo tra comunità locali e amministrazioni centrali.
In questo senso si parla nel Rapporto anche dell’esperienza della Torino-Lione, partita senza aver affrontato un processo di condivisione con i territori, ma che è poi diventata un luogo di sperimentazione proprio del processo di sussidiarietà:
“La Torino-Lione – ha spiegato Manuela Rocca – ha dimostrato che per progettare un’infrastruttura sostenibile serve un “luogo del dialogo”: l’Osservatorio ha riunito per la prima volta tecnici e amministrazioni locali arrivando a un nuovo progetto condiviso. Un approccio che oggi si è concretizzato in cantieri con oltre 2.500 persone al lavoro e programmi binazionali in settori chiave, come la sicurezza sul lavoro, l’accompagnamento territoriale, l’ambiente e la legalità, che rendono l’opera un laboratorio di buone pratiche al centro dell’Europa”.