Oltre 150 operatori del settore hanno partecipato all’evento organizzato il 27 novembre dall’Unione Industriale di Torino; grandi player specializzati si sono confrontati a Torino, tra lo stato dell’arte e la visione sul futuro
Quale futuro per il comparto ferroviario in Piemonte? Su questo interrogativo si sono confrontati a Torino grandi player specializzati nella produzione di treni e di materiale ferroviario e operatori del settore in senso più ampio. L’evento organizzato dall’Unione Industriale di Torino ha costituito “un’occasione per realizzare un focus a tutto campo” – come ha detto Dario Gallina, Presidente degli industriali torinesi – soprattutto nei suoi aspetti industriali, di ricerca, innovazione tecnologica, utilizzo dei fondi europei, investimenti e di qualificazione della filiera per favorire il rafforzamento e lo sviluppo a livello internazionale del ferroviario “made in Piemonte”.
Il convegno ha proposto una riflessione sulla consistente presenza sul territorio piemontese di aziende leader di mercato del settore ferroviario (Alstom, SKF Railway, Faiveley Wabtec, Hitachi, Blu Engineering con CRRC e Nabtesco) e di una significativa filiera dell’indotto, un mondo produttivo che occupa poco meno di 7mila addetti e realizza un fatturato annuo di circa 2,5 miliardi di euro, pari a due punti percentuali del PIL regionale piemontese.
Per sostenere lo sviluppo di tale comparto, si è detto, occorre puntare sulla ricerca e sul reperimento di fonti finanziarie europee, in un’ottica moderna di trasporto persone e soprattutto merci, e con una prospettiva di lungo periodo che valorizzi gli aspetti di sostenibilità ambientale.
Un tema affrontato con diverse sfumature dal Direttore Generale di TELT Mario Virano: il suo intervento ha puntato a raccontare come la Torino-Lione si inquadri in un’ottica di integrazione europea e di come i fondi comunitari siano un’opportunità da gestire, grazie anche a una visione più ampia rispetto allo sguardo sulla geografia locale. Dopo aver presentato lo stato dei lavori della grande infrastruttura europea, con i 4 cantieri aperti tra Italia e Francia, le procedure di gara in corso per i lavori sul tunnel di base, e le prossime date chiave anche per i finanziamenti, Virano ha richiamato l’attenzione sul significato del Corridoio Mediterraneo su cui la linea si colloca, che genera importanti vantaggi nei collegamenti est-ovest e nord-sud in Europa, così come numeri record nelle ricadute (occupazione, risparmio di tempi, etc).
La mattinata si è aperta con i saluti del Presidente Gallina, del Antonio Errichello presidente Club Dirigenti tecnici dell’UI e di Giuseppe Gaudiello, presidente Assifer che hanno lasciato la parola a diversi relatori, tra cui Irene Pivetti, presidente Assofer, il prof. Roberto Zucchetti, docente della Bocconi ed esperto di infrastrutture, Andrea Santangelo, progettista di Hyperloop. I diversi interventi hanno sottolineato le differenze tra il trasporto merci via gomma e via ferrovia, analizzando scenari futuri anche in considerazione dei collegamenti con la Cina e il grande mercato che rappresenta tutta la via ferroviaria della Seta.